Quando sei arrivato fino a qui
Non puoi che andare fino fino a lí
Ma cominciamo dal principio…
Era una mattina qualunque, dovevo andare alla posta per ritirare delle raccomandate. Il sole splendeva, la moto languiva, il garage era aperto, pim pum pam.
Ma quando il fato ha fatto si che non abiti in cittá ma in campagna, capiscimi, le vie per la perdizione sono molteplici e di crescente livello di difficoltá. Sai quando esci, non sai quando rientri. L’importante é andare dove c’é segnale e avere in rubrica il numero del vicino col trattore.
Essere preparati, sempre!
(Metti foto giovani marmotte quiquoqua)
E gnente, conosco una scorciatoia. In linea d’aria. É un tratto breve che taglia in mezzo a due colline, tra tartufaie, noccioleti e roba che cresce a giungla. Porta proprio sotto casa mia.
Si comincia con asfalto vecchio, poi asfalto sgretolato prima di arrivare dal bosco, poi c’e ghiaia fresca per 500m poi la terra. E qui sai che non sei arrivato ancora a fondo valle perché lí si deposita l’acqua e trovi il mostro della palude. É allora che svolti e sali per casa, sfuggendo il colpo di coda del mostro della palude che ti trattiene coi suoi viscidi tentacoli.
Insomma, per uno come me é un’impresa eroica, per i locals, una minchieta.
La giungla é quella sotto casa, é il momento del dietrofront. Prima devo prendere un altro tipo di Husqvarna.
(Metti foto motosega)
Comunque sono arrivato a casa, sporco e rilassato, tutto sommato andare alla posta non é stato cosí noioso.